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Intervista esclusiva a s1n sulla corsa di M80 al Major: “Ero un po’ troppo frenetico”

Notizie
dic 10
38 visualizzazioni 4 minuti di lettura

Dopo una dura sconfitta su Mirage e una forte ripresa su Dust2, Elias “s1n” Stein di M80 ha parlato apertamente dei momenti chiave sfuggiti di mano, della sua responsabilità nel mancato autocontrollo del team e di come la squadra debba resettare la propria mentalità prima del prossimo match. In questa intervista esclusiva discute dell’adattamento sotto pressione, dell’impatto dell’arrivo di HexT e di ciò che rende lo stile di M80 tanto flessibile quanto pericoloso quando tutto funziona alla perfezione.

Mirage era iniziata bene per voi — avete vinto la pistola e il secondo round, poi però avete perso otto round consecutivi. Perché non siete riusciti a stabilizzare la partita?

Credo che Mirage sia sicuramente la nostra mappa migliore, ma non siamo stati abbastanza composti da battere un avversario che considero più debole. Per me, questa partita è stata colpa mia. Sono stato un po’ troppo frenetico e in generale non sono riuscito a mantenere i ragazzi tranquilli, così da sapere sempre cosa stavamo facendo come squadra. Posso assolutamente assumermi la responsabilità.

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Il vostro lato CT è sembrato davvero buono. Cosa è mancato alla squadra per portare la mappa all’overtime o per chiuderla?

Il CT-side è stato buono, molti round tirati. Alla fine è mancata solo un po’ di fiducia. Anche se sapevamo che tipo di round stavano facendo, abbiamo iniziato a dubitare perché ripetevano molto e non riuscivamo a crederci del tutto. Anche piccole giocate ci sono costate, come l’ultimo retake su B. Devo uccidere il giocatore sul boost ogni volta. Avrebbe dovuto essere un retake semplicissimo.

Imperial aveva una striscia di sei pistol round vinti prima di questo match, ma voi siete riusciti a interromperla. Avevate preparato qualcosa di speciale? Anti-strat? O è stato solo un buon read?

Il nostro coach sta facendo un ottimo lavoro sui pistols in questo Major. Niente di specifico per questo avversario — solo la nostra preparazione abituale. Guardiamo i round, cerchiamo dei counter e troviamo idee che siano buone in generale.

Su Dust2 siete sembrati molto forti — dieci round in difesa e una chiusura pulita sul lato T. Cosa pensi sia successo a Imperial?

Credo che abbiano provato a cambiare qualcosa e nei loro defaults hanno giocato molto veloci. Ma noi eravamo molto concentrati. I duelli fuori da B sono andati benissimo. Abbiamo vinto i retake importanti su A. Questi erano i round che loro non sono riusciti a convertire. Abbiamo agito come una squadra — se decidevamo di retakare, lo facevamo forte; se decidevamo di combattere fuori da B, tutti erano pronti a farlo insieme.

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Cosa dovete cambiare oggi per essere pronti alla partita di domani?

Dobbiamo solo ritrovare la concentrazione e rimettere la testa a posto. Credo che dobbiamo anche divertirci un po’ di più in queste partite. C’è così tanto in gioco e ovviamente tutti vogliono vincere, ma dobbiamo restare mentalmente affilati.

Cosa rende unico lo stile di gioco della vostra squadra?

Anche se abbiamo un buon mix di libertà all’interno del team, troviamo anche i momenti giusti per calmarci e restare composti. È un mix unico — e abbiamo tanta firepower. Chiunque può salire di livello, ed è questo il bello della nostra squadra.

Come si sta adattando HexT al team? È già completamente integrato o è ancora un processo?

Hex è un giocatore molto simpatico ed è divertente giocare con lui. Sta facendo un ottimo lavoro. Il suo X-factor è incredibile — vince clutch importanti, entra nel ritmo della squadra. La calma e più esperienza insieme ci aiuteranno, ma in generale è fantastico averlo con noi.

Dopo l’arrivo di HexT, i ruoli sono cambiati?

Per lo più è cambiato solo un po’ il ruolo di Swisher. Non troppo. Quello che aiuta è che ora abbiamo un giocatore più vocale. Hex richiede cose sui suoi bombsite, ha idee, porta cose nuove. Quindi otteniamo nuovi look su certe parti della mappa.

Qual è il modo migliore per integrare un nuovo giocatore nel team?

Non puoi dettargli ogni cosa che deve giocare. Devi dargli la libertà di essere se stesso, mostrandogli allo stesso tempo come il team interpreta mappe e posizioni. Non puoi togliere troppo al giocatore che arriva — è quello sotto più pressione, deve dimostrare il suo valore. Lascialo essere se stesso. C’è un motivo se lo abbiamo scelto — è forte.

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