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Squadre che lasciano lo StarLadder Budapest Major 2025: una panoramica completa di tutte le lineup eliminate

Notizie
dic 09
38 visualizzazioni 9 minuti di lettura

Lo StarLadder Budapest Major 2025 continua ad avanzare verso la sua fase decisiva mentre il campo del torneo si restringe. Dopo diversi giorni intensi di partite, abbiamo già la prima grande ondata di verdetti — le squadre che hanno concluso il loro percorso a Budapest. Alcune sono cadute nei turni iniziali, altre hanno superato più ostacoli per poi crollare in Stage 2, ma tutte erano accomunate da un fattore: la competizione è stata spietata e ogni sconfitta ha avuto conseguenze immediate.

Stage 3

9º–11º posto — G2, Passion UA, B8

  • G2 — l’instabilità ha distrutto le loro chance playoff

G2 è arrivata in Stage 3 con il potenziale per sfidare le favorite, ma non ha mai trovato il ritmo necessario per restare tra le prime otto. I problemi già noti sono riemersi nei momenti chiave: forti oscillazioni di forma, finali di round deboli e impatto incostante dalle posizioni secondarie. Nonostante il grande talento individuale, a G2 è mancata la coesione necessaria per avanzare.

  • Passion UA — cuore e ambizione, ma i limiti sono diventati evidenti

Passion UA ha dimostrato ancora una volta di poter competere con squadre di primo livello e mantenere un ritmo alto. Tuttavia, lo Stage 3 ha mostrato anche l’altro lato del loro gioco — poca profondità nelle serie lunghe e esperienza insufficiente nei momenti decisivi. Hanno lottato fino alla fine, ma non sono riusciti a mantenere la stabilità necessaria per affermarsi come veri contendenti ai playoff.

  • B8 — un approccio solido, ma incapaci di mantenere lo slancio

B8 ha attraversato con sicurezza le prime fasi del Major, sembrando pronta a lottare per un posto nel turno successivo. Eppure lo Stage 3 ha evidenziato le loro difficoltà nell’adattarsi a avversari più strutturati e multilivello. La squadra ha avuto momenti di forza, ma non è riuscita a trasformarli in successi costanti e ripetibili.

12º–14º posto — 3DMAX, Imperial, paiN

  • 3DMAX — picchi promettenti, ma poca stabilità

3DMAX ha regalato tratti brillanti durante il Major, mostrando potenziale sia nell’aim che nel ritmo. Ma lo Stage 3 ha esposto la loro debolezza centrale — l’incapacità di mantenere qualità nel tempo. Nelle situazioni cruciali, quando serviva il massimo, la squadra ha perso il controllo e non è riuscita a imporre la propria struttura.

  • Imperial — l’esperienza non è bastata a colmare il divario di ritmo

Imperial ha fatto affidamento su leadership e sinergia, ma non è stato sufficiente. Lo Stage 3 ha messo in luce la loro vulnerabilità contro avversari veloci e aggressivi. Hanno combattuto duramente, ma non hanno saputo sostenere il livello di output individuale e di ritmo necessario per restare competitivi fino in fondo.

  • paiN — la forma individuale non ha compensato i problemi tattici

paiN aveva la meccanica per reggere contro avversari difficili, ma spesso ha vacillato nelle mid-round e nelle transizioni delle fasi chiave. Lo Stage 3 ha chiarito che la sola meccanica non basta senza una struttura stabile e decisioni collettive sicure.

15º–16º posto — PARIVISION, Liquid

  • PARIVISION — un inizio da rivelazione, ma i limiti di sviluppo restano

Dopo un avvio impressionante, PARIVISION non ha avuto né la profondità del map pool né la resistenza da torneo necessarie per sopravvivere allo Stage 3. La squadra ha mostrato di poter produrre mappe solide, ma non di mantenere una prestazione costante su un’intera serie — fattore decisivo nella loro eliminazione.

  • Liquid — una prova turbolenta con chiari problemi strutturali

Liquid ha mostrato lampi di brillantezza individuale ma anche lunghi tratti di gioco disgiunto. Lo Stage 3 ha reso una cosa inconfutabile: la squadra ha sofferto di coesione. Ruoli instabili, problemi di ritmo e scarsa capacità di adattamento agli avversari li hanno lasciati senza una reale possibilità di andare oltre.

Stage 2

9º–11º posto — Ninjas in Pyjamas, Astralis, M80

  • Ninjas in Pyjamas — l’instabilità ha schiacciato le loro ambizioni

NiP sembrava minacciosa in un momento e in difficoltà quello dopo. Ha avuto fasi convincenti contro TYLOO e Astralis, ma nei BO3 decisivi la squadra si è sgretolata. Le due sconfitte 0–2 consecutive contro 3DMAX e PARIVISION hanno messo a nudo i problemi maggiori — T-side deboli, poche conversioni clutch e impatto altalenante dai ruoli di supporto.

  • Astralis — una lenta ripresa che non è bastata

I danesi hanno battuto FlyQuest e Aurora, ma si sono fermati nei match da dentro o fuori. Non sono riusciti a gestire Liquid e la mappa decisiva contro NiP è stata un punto di non ritorno. Le loro CT-side sono rimaste solide, ma in attacco la squadra si è spesso bloccata, perdendo slancio nelle mid-round cruciali.

  • M80 — disciplina senza potenza di fuoco individuale

M80 è arrivata al Major come una delle squadre Tier-2 più stabili dell’anno, ma lo Stage 2 è stato spietato. Ha avuto momenti forti, ma nel match decisivo contro Passion UA (1–2) è mancato ritmo e fiducia nei duelli critici. La struttura c’era — la risolutezza individuale no.

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12º–14º posto — TYLOO, Aurora, fnatic

  • TYLOO — crollo sulle mappe ad alto ritmo

Il roster cinese non è riuscito ancora una volta a superare l’opposizione europea. Dopo buone mappe contro PARIVISION e FlyQuest, la squadra è crollata nelle serie decisive: sconfitte contro NiP (8–13), Liquid (1–2) e Passion UA (0–2). Le principali debolezze: attacchi lenti e AWP instabile.

  • Aurora — slancio perso dopo la sconfitta contro FaZe

Aurora ha prodotto una fase a gironi rispettabile, ma la sconfitta 10–13 contro FaZe ha spezzato il ritmo. Nonostante una vittoria convincente contro M80 (13–6), è sembrata disorganizzata nel match eliminatorio contro Passion UA. Mancava la micro-disciplina e i principali fragger non hanno raggiunto il livello atteso.

  • fnatic — le idee c’erano, l’esecuzione no

fnatic ha avuto occasioni in ogni partita, ma non ne ha chiusa nemmeno una. Tre sconfitte dolorose — contro B8 (11–13), Imperial (10–13), Passion UA (0–2). La squadra ha perso costantemente i duelli chiave e non è riuscita a mantenere il controllo in CT-side.

15º–16º posto — MIBR, FlyQuest

  • MIBR — caos strutturale e T-side deboli

MIBR è entrata nello Stage 2 sperando in una rinascita, ma si è scontrata subito con Passion UA e Imperial, perdendo entrambe le partite. Alla squadra è mancata gravemente una presenza AWP stabile e qualsiasi struttura coerente nelle mid-round.

  • FlyQuest — un crollo netto dopo un avvio sicuro

FlyQuest ha avuto momenti brillanti nello Stage 1, ma lo Stage 2 è stato un disastro. Dopo il 7–13 contro 3DMAX e la pesante sconfitta 2–13 contro NAVI, la squadra è crollata mentalmente. Astralis ha solo completato l’opera. Il problema maggiore: impatto catastroficamente basso degli entry fragger.

Stage 1

9º–11º posto — Legacy, NRG, Fluxo: squadre cadute a un passo dall’obiettivo

  • Legacy (9º–11º) — un buon inizio, ma un finale doloroso

Legacy non ha aperto lo Stage 1 nel migliore dei modi — sconfitta 10–13 contro FlyQuest — ma ha reagito rapidamente con vittorie pulite contro Rare Atom (13–6) e RED Canids (13–6). Tuttavia, poi ha perso slancio: un 0–2 contro B8 e un 1–2 contro PARIVISION si sono rivelati decisivi. Nella serie finale la loro struttura è crollata, mostrando problemi nelle T-side e chiudendo la porta alle top 8.

  • NRG (9º–11º) — un cambio roster prima del Major si è rivelato fatale

La perdita di nitr0 e l’ingresso di daps come stand-in sono stati il fattore determinante nella loro prestazione. La squadra ha battuto NiP in un BO1 (13–7), ma non ha retto nei BO3 contro M80 (0–2), Imperial (0–2) e fnatic (1–2). Nei momenti cruciali, la mancanza di sinergia e la scarsa profondità del map pool sono state evidenti.

  • Fluxo (9º–11º) — il collasso più doloroso del Brasile a Budapest

Fluxo ha sofferto di inconsistenza fin dal primo giorno: momenti di brillantezza alternati a grandi battute d’arresto. Una prova debole contro FlyQuest (0–2) a un passo dalla qualificazione, seguita dalla sconfitta contro NiP (0–2) e dal BO3 decisivo perso contro FaZe (2–1), li ha eliminati. I round clutch e la struttura delle T-side hanno spesso giocato contro di loro, sigillando l’uscita.

12º–14º posto — GamerLegion, The Huns, RED Canids: la lotta c’era, ma non è bastata

  • GamerLegion (12º–14º) — crollo dopo BO1 difficili

GL ha iniziato lo Stage 1 con una dolorosa sconfitta 10–13 contro Fluxo, poi ha perso contro RED Canids prima di battere Rare Atom 2–0. Ma quando contava davvero, la squadra non è riuscita a ricompattarsi ed è stata spazzata via 0–2 da PARIVISION. I problemi principali: aperture CT deboli e fallimenti ripetuti su Nuke.

  • The Huns (12º–14º) — combattivi contro i big, ma senza il livello necessario

The Huns ha mostrato carattere, battendo Lynn Vision 2–0 quando era a un passo dall’eliminazione, e sfidando poi B8 e PARIVISION. Tuttavia, la sconfitta 0–2 contro Imperial e l’inconsistenza complessiva tra le mappe sono risultate decisive. Il loro ritmo altalenante ha reso facile l’adattamento agli avversari.

  • RED Canids (12º–14º) — avvio brillante, poi declino costante

RED Canids ha aperto con una sconfitta di misura contro fnatic (14–16), quindi ha mostrato una grande vittoria contro GL (13–6). Da lì in poi, però, la forma è crollata: 6–13 contro Legacy, CT-side deboli nei match chiave e infine una sconfitta 1–2 contro FaZe. Nonostante i tentativi di reagire, l’eliminazione sembrava inevitabile. Il potenziale c’era — l’esecuzione no.

15º–16º posto — Lynn Vision, Rare Atom: la scena cinese esce del tutto

  • Lynn Vision (15º–16º) — nessuna chance contro le top squadre

Lynn Vision non è riuscita a impensierire nessuna delle favorite. Le sconfitte contro FaZe (5–13), The Huns (0–2) e NiP (3–13) li hanno fissati in fondo alla classifica. Le debolezze principali: AWP instabile ed entry fragging a basso impatto.

  • Rare Atom (15º–16º) — nessuna vittoria, nessuna mappa vinta

Rare Atom non ha vinto neanche una partita nello Stage 1: contro Legacy (6–13), GamerLegion (0–2) e Imperial (11–13). Il loro stile era troppo lento e prevedibile, rendendo facile l’adattamento degli avversari. Nessuna rimonta, pochi vantaggi chiusi — un 15º–16º posto meritato.

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Cosa lascia il Major

Dopo tre stage a Budapest, l’immagine del Major è diventata molto più chiara — e molto più dura. La lista completa delle squadre eliminate ormai copre ogni fase dell’evento: quelle cadute all’inizio, quelle che hanno superato il caos delle prime giornate per poi fermarsi in Stage 2, e quelle i cui sogni di playoff si sono spenti in Stage 3. Ogni roster ha contribuito a definire ritmo, aspettative e narrazione del torneo, che fosse tramite sorprese improvvise, crolli dolorosi o tentativi coraggiosi di andare oltre i propri limiti.

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